La questione dell’immigrazione da tempo sta prendendo sempre più spazio nell’informazione e nell’azione dei governi, in particolare quello in carica oggi, anche se per il nostro Paese rimane principale un altro problema, che è quello dell’economia stagnante e della disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Ora di fronte ai dibattiti politici e giornalistici, è interessante avvicinare l’analisi che l’economista Antonino Galloni fa riguardo il problema dell’immigrazione in particolare quella africana, immigrazione che per l’esperto “non è possibile né accogliere, né tantomeno respingere. Il grosso dell’immigrazione deve ancora palesarsi perché gli africani si sono sempre mossi, prima dei colonialismi, da Est ad Ovest a seconda delle condizioni dell’acqua, del clima etc. e hanno sempre trovato terreni coltivabili che hanno dato sempre da mangiare a tutto il mondo sin dal tempo dei romani, adesso com’è che improvvisamente è venuta la fame in Africa? Gli occidentali, gli europei e gli americani, hanno impedito a questa gente di muoversi nel loro modo naturale, creando degli stati artificiali, dopo di che ovviamente c’è un tappo verso Nord che si è rotto con la morte di Gheddafi, ma è l’inizio quello che sta avvenendo”. Continua l’economista affermando che quando si parla di respingimenti o di accoglienza, si parla di vere scemenze, perché ci si deve preoccupare del grande sviluppo del continente africano, attraverso grandi infrastrutture, di dragare il Nilo prima di Cartoum, per non farlo evaporare e creare un secondo Nilo che vada verso l’Etiopia, come era in tempo molto remoto; sotto il Sahara c’è l’acqua; infatti secondo uno studio del British Geological Survey e dell’University College of London le maggiori quantità di acqua si troverebbero nel sottosuolo del Nord Africa, i cui sedimentari in Libia, Algeria e Ciad, sono equivalenti a uno strato di acqua spesso 75 metri ed esteso in tutta la regione. Sempre sull’acqua Galloni porta l’esempio del progetto Transaqua, che vede gli italiani impegnati nella sua realizzazione attraverso l'idea di portare acqua verso il bacino del lago Ciad, in via di progressiva desertificazione, con conseguente distruzione di una economia agro-pastorale sostegno, da sempre, di numerose comunità rurali del Ciad, del Niger, della Nigeria e del Camerun insediate sulle fertili rive del lago. Il progetto prevede dighe, reti idriche e canali, attingendo acqua dal bacino del Congo, la "foresta amazzonica" d'Africa. Sono stati stanziati dall’Italia 1,5 milioni di euro a titolo gratuito per lo studio di fattibilità dell’opera, attraverso la collaborazione tra l’italiana Bonifica SpA e l’azienda cinese PowerChina. Trenta milioni di persone dipendono dal Lago Ciad, in termini di pesca e agricoltura. Anche il prosciugamento parziale del lago ha causato emigrazioni verso l’Europa e prodotto un terreno di reclutamento per i terroristi del gruppo Boko Haram. La forza multinazionale composta dai Paesi rappresentati nella Commissione del Bacino del Lago Ciad è riuscita ad assestare colpi decisivi a Boko Haram come forza militare. Il Progetto Transaqua affronta simultaneamente tutti questi aspetti della crisi africana, offrendo una prospettiva di occupazione di massa, crescita e benefici per tutte le nazioni a Sud del Sahel, inclusa la Repubblica Democratica del Congo, che “donerebbe” l’acqua (altrimenti destinata a riversarsi nell’Oceano Atlantico), ma riceverebbe in cambio un formidabile arricchimento infrastrutturale e produttivo. Il Progetto Transaqua offre anche una soluzione all’esaurimento del “Grande Fiume Artificiale”, l’acquedotto libico che ora recupera l’acqua del sottosuolo e che potrebbe essere connesso al Lago Ciad riempito tramite una condotta, chiamata “Interafrica”. Pertanto le osservazioni dell’economista appaiono pienamente condivisibili e consentono di vedere ed affrontare la questione africana in modo strutturale, soprattutto da parte dell’Italia e dell’Europa, girarsi dall’altra parte significa non risolvere mai il problema dell’immigrazione africana. Fonti: Fonte 1 dal minuto 13,40 Fonte 2 Fonte 3 Fonte 4 Fonte 5 Fonte 6
0 Commenti
|
AutoreLuca Bellini Categorie |