La tracotante arroganza del Premier Renzi si è infranta contro il muro del NO, alzato dalla volontà del popolo italiano, polverizzandosi. Dopo la Brexit, l'elezione di Donald Trump, ciò che era più temuto dalla finanza internazionale è accaduto, la consultazione elettorale referendaria ha nettamente manifestato la volontà di mantenere intatta la Costituzione italiana, evincendosi sia dal dato numerico del no, sia da quello della partecipazione al voto. Ora si rende necessario aprire un nuovo capitolo per l'avvenire dell'Italia, un neorisorgimento, che vede al primo posto la nazione con tutte le sue problematiche politiche, sociali ed economiche. E' proprio su quest'ultimo aspetto che si auspica una serena, seria e profonda riflessione sull’opportunità della permanenza dell' Italia nella Unione Europea e soprattutto nell'Euro, perché, è inutile negarlo, l'esito referendario avrà delle ripercussioni su questi due aspetti. E' sotto gli occhi di tutti infatti che questi lunghi 16 anni di permanenza nell' eurozona e nella U.E. hanno causato diseguaglianza sociale, bassi salari, riduzione dei diritti dei lavoratori, disoccupazione e una desolante deindustrializzazione del nostro Paese. Abbiamo economisti in grado di traghettarci fuori da questa palude? Sì, li abbiamo ed è bene che la politica li ascolti, avvalendosi della loro opera, per rilanciare l’Italia verso una ripresa economica indispensabile per il bene ed il futuro dei cittadini. "La televisione belga VRT Neuws intervista Luca Bellini dirigente sindacale della Ugl e curatore della rubrica Analysis, in occasione del gazebo organizzato dalla Ugl a Largo Argentina a sostegno delle ragioni del no al referendum"
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AutoreLuca Bellini Categorie |