Sembra proprio che la politica protezionista di Trump funzioni e stia dando i primi successi; è di poche settimane fa la notizia che Fca, la Fiat Chrysler Automobiles, investirà a breve oltre un miliardo di dollari in una fabbrica nel Michigan, vicino Detroit e ciò comporterà l’assunzione di 2500 lavoratori. L’annuncio è stato fatto da Sergio Marchionne, che ha anche dichiarato che la recente riforma fiscale americana consentirà di distribuire i risparmi fiscali ai lavoratori, per i quali è inoltre previsto un bonus di 2500 dollari, da destinare ai 60.000 operai di Fca.
L’investimento della casa automobilistica avrà inoltre l’effetto di riportare la produzione negli Usa, spostandola dal Messico, dove attualmente si trova e dove il 90 % del veicoli prodotti era destinato al paese a stelle e strisce. Inoltre, la mossa di Fca precorre una sempre più vicina uscita del presidente Trump dall’accordo commerciale di libero scambio NAFTA, che comporterebbe un dazio del 25% sui beni americani prodotti fuori dal paese. Grande soddisfazione è stata espressa da Dennis Williams, presidente del sindacato dei metalmeccanici che lavorano nell’industria automobilistica, UAW (United Automobile Workers), affermando anche che, gli investimenti annunciati, aumenteranno il livello di sicurezza del lavoro, creando un polo di produzione di rilevanza mondiale. Qualcuno si domanderà se questa importante iniziativa sarà isolata e non determinante, a quanto sembra no, perché anche Toyota e Mazda hanno annunciato che investiranno 1,6 miliardi di dollari, nella fabbrica di auto in Alabama, con presumibili ricadute positive sull’occupazione. Insomma sembra proprio che la politica protezionista di Trump stia creando una “reazione a catena”, riportando gli investimenti negli Usa e la possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Perciò lo slogan America first inizia a prendere sempre più corpo, come afferma il Vice Presidente Mike Pence, in occasione dell’annuncio di Marchionne: “l’industria sta ritornando”. Anche da noi sarebbe auspicabile un governo che affermi il principio “prima l’Italia”, che attraverso una mirata politica economica e fiscale, riesca a riportare in Italia l’industria ormai per la gran parte delocalizzata da moltissimi anni all’estero, creando così le condizioni per avere nuovi posti di lavoro. Fonte Fonte 2 Fonte 3
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AutoreLuca Bellini Categorie |